giovedì 20 marzo 2014

Tripadvisor e la saggezza della rete

Sarà capitato a tutti di organizzare una vacanza senza ricorrere ai tradizionali intermediari turistici, affidandosi alle piattaforme collaborative che la rete ci mette a disposizione.
Quest'estate però, nell'organizzare la mia vacanza ad Amsterdam, mi sono imbattuto nel classico hotel da incubo, uno di quelli che avrebbe potuto essere tranquillamente protagonista dell'omonima trasmissione di Gordon Ramsey.
Topi che organizzavano banchetti serali nella caffetteria, stanze larghe quanto una cella, doccia che scaricava direttamente sul pavimento creando un disastro d'acqua a ogni timido tentativo d'igiene personale. Il tutto condito da un prezzo salato, per intenderci quello che si pagherebbe mediamente per un quattro stelle, non di certo per una stamberga del genere.Com'è stato possibile essere catapultato in un incubo del genere dopo aver attentamente valutato il profilo della struttura alberghiera su tripadvisor? Parliamo, infatti, di un albergo che può fregiarsi del tripadvisor certificate of exellence nel 2012 e che ad oggi è valutato 4 stelle su 5 .
Tripadvisor è una piattaforma di recensioni di attività turistiche e gastronomiche in crowdsourcing, basata sul concetto di crowd wisdom (la saggezza della folla), una teoria sociologica secondo la quale una massa di individui sarebbe in grado di fornire una risposta adeguata e valida a una domanda più di quanto non siano in grado di farlo singoli esperti.
Questa teoria è l'assunto alla base di tutte le piattaforme basate su contenuti generati dagli utenti come yahoo answer, wikipedia etc.
Ma affinché la teoria della saggezza della folla abbia successo, devono essere rispettati quattro criteri:
  1. La diversità di opinione (ogni persona deve avere un'opinione differente)
  2. L'indipendenza (le opinioni delle persone non devono essere influenzate da quelle altrui.)
  3. La decentralizzazione (nessuno deve essere in grado di pilotarla dall'alto.)
  4. L'aggregazione (le opinioni devono poter essere aggregate in modo da ottenere un risultato finale).
Il giudizio degli altri è sempre presente sintetizzato come voto (le palline, 5 al massimo, come le stelle degli alberghi). Questo può innescare quella che Elisabeth Noelle-Neumann definisce "Spirale del silenzio3": quella spinta persuasiva opposta al singolo che ha un'opinione diversa dalla maggioranza (in questo caso, le recensioni pregresse).

Possiamo ancora fidarci della saggezza della folla? Siamo sicuri che sia mai esistita? Tripadvisor rispetta i quattro criteri elencati da Surowieki?

lunedì 17 marzo 2014

Investire è guardare lontano

Mariana Mazzucato è un'economista e studia l'economia dell'innovazione. In particolare, in questo breve discorso a Ted Global, si preoccupa di smontare un mito molto diffuso nelle retoriche sull'innovazione: la netta contrapposizione tra le virtù di agilità di pensiero e di azione, quindi di innovatività, del capitale privato e i difetti di elefantiasi e burocraticità degli stati. Mazzucato illustra come ciò che contino sono gli investimenti pubblici e non solo privati, in ricerca di base e anche in sviluppi direttamente finalizzati al business. In questi processi gli stati sono di fatto molto più determinanti di quanto comunemente si creda nel favorire i processi di innovazione tecnologica, nel mondo digitale, nella ricerca di nuovi farmaci, nelle nanotecnologie. Il titolo del suo libro è The Entrepreneurial State, ovvero Lo stato imprenditore, una locuzione che in Italia è andata in disuso da alcuni decenni e il cui passare ad avere una accezione negativa ha coinciso con il forte declino industriale e imprenditoriale del paese.