giovedì 22 maggio 2014

Intelligenza collettiva o stupidità? Il dibattito sulla rete e il pensiero

"Internet  ci rende più stupidi?" È questa la domanda che si pone Nicholas Carr in un articolo apparso sul The Atlantic nel giugno 2008, in cui l'autore, preoccupato dalla diminuzione della sua capacità di concentrazione nella lettura , rintraccia la causa del suo continuo "perdere il filo" nella diffusione del Rete, avvenuta negli ultimi anni.

Secondo Carr, il Web è senza dubbio una benedizione, poiché permette di avere accesso in pochi istanti ad una gigantesca mole di informazioni . Questa invenzione sta però avendo profondissimi effetti sul nostro modo di pensare, ridisegnando i nostri circuiti neurali.  Egli afferma, con un'arguta metafora, di essersi trasformato da un <sommozzatore  che si immerge in un mare di parole>> ad un << tizio su uno jet ski che sfreccia sulla superficie>>.  È dunque questo il punto. Tutto ha a che fare con la questione della "profondità" del pensiero.

La nostra mente è diventata capace di muoversi con velocità nel flusso di informazioni che circola sul Web, saltando con abilità da un sito all'altro e scansionando con sorprendente rapidità un gran numero di fonti. Essa, guidata dal principio della massima efficienza, è in grado di ritrovare esattamente quello che cerca, muovendosi nello sconfinato archivio di dati  on line.

mercoledì 21 maggio 2014

Quando è l’oggetto a guardare e non l'uomo

Le esperienze scientifiche e artistiche esplorano le potenzialità espressive e comportamentali dello sguardo e dell'attenzione e ci inducono a misurarci con interfacce sempre più umane.

In particolare l'animatronica è la tecnologia che utilizza componenti elettronici e robotici per dare autonomia di movimento a soggetti, specialmente pupazzi meccanici.

Di seguito un oggetto di design e una opera artistica ridisegnano la relazione tra umani e non umani, negoziano nuove connessioni con intelligenze artificiali, trasformando e ribaltando il rapporto tra il soggetto e l'oggetto.

Pinokio la lampada animatronica


Pinokio from adambd on Vimeo.

Ispirata alla famosa lampada Luxo della Pixar, ha qualità comportamentali ed espressive che le consentono di entrare in relazione con il suo ambiente.

Il mobile tra evoluzione e rivoluzione

I sistemi di comunicazione mobile che oggi sono di comune utilizzo nel tempo hanno subito mutazioni enormi; ciò che oggi ogni singolo utente è in grado di fare agli albori non era lontanamente pensabile pochi decenni fa.

Comunicare in mobilità: significati

Il 1969 fu l'anno del primo sbarco dell'uomo sulla luna, un evento epocale. Milioni di individui incollati agli schermi televisivi erano in trepidante attesa. Durante lo stesso evento vi fu un altro episodio di altrettanta importanza: la prima comunicazione tra individui con dispositivi che comunicano tramite onde radio, la chiamata di Nixon agli astronauti. Negli anni '70 Martin Cooper e Joel Engel, rispettivamente impiegati in Motorola e Bell Labs, intrattengono comunicazioni atte all'alimentazione di una competizione tra soggetti che nel 1973 ha il suo punto di svolta con la chiamata da parte del primo con  il primo telefono mobile. James Katz in Handbook of Mobile Communication Studies ci ripropone questi due episodi chiave per farci comprendere come la comunicazione senza fili possa essere dotata di significati simbolici, trasmettere informazioni, permettere la ricerca di assistenza o alimentare una competizione.

martedì 20 maggio 2014

Lavorare a distanza. Come cambiano le professioni


gettyimages.it

Il primo a parlare di “lavoro a distanza” fu Jack M.Nilles, scienziato americano, esperto di politica dei trasporti, che propose nel 1973 i termini di telecommuting e di telework: il primo inteso come la possibilità di "portare il lavoro ai lavoratori piuttosto che i lavoratori al lavoro", e il secondo come "ogni forma di sostituzione degli spostamenti di lavoro con le tecnologie dell'informazione”.
Così il telelavoro poteva rappresentare una soluzione economica, ecologica e a misura d'uomo al problema del pendolarismo (commuting), facendo decongestionare i grandi centri urbani e rendendoli più vivibili.
Il telelavoro è "lavoro a distanza facilitato dalle tecnologie di informazione e comunicazione", ma all'interno di questa definizione si trovano molte diverse pratiche lavorative.
Esso, inoltre, consente il coinvolgimento nel mondo del lavoro anche di categorie più svantaggiate (persone con handicap fisico per esempio), offrendogli l'opportunità di mettere al servizio della comunità le loro innumerevoli risorse.

lunedì 19 maggio 2014

Catturare l'attenzione: un approccio economico

L'economia dell’attenzione è un approccio alla gestione delle informazioni, tratta l'attenzione umana come una merce rara e applica le teorie economiche per risolvere i problemi connessi alla gestione delle informazioni.

In questa prospettiva Thomas H. Davenport e J.C. Beck definiscono il concetto di attenzione come l’impegno mentale di mettere a fuoco un particolare elemento dell’informazione. Siamo consapevoli di molti elementi dell’informazione ma ci concentriamo su un elemento in particolare per poi decidere se e come agire.

Da quando i contenuti sono aumentati e divenuti sempre disponibili, l’attenzione è diventata il fattore limitante del consumo di informazioni. L'economia dell’attenzione applica intuizioni provenienti da altre aree della teoria economica per permettere a consumatori, produttori e intermediari gestire meglio il flusso di informazioni alla luce della scarsità di attenzione del consumatore.

giovedì 15 maggio 2014

Tracking the trackers - comprendere e prevenire il tracciamento delle nostre abitudini online

I Cookies (e altri web-tracker) permettono di osservare il nostro comportamento online conservando tracce delle nostre abitudini di navigazione. Queste informazioni vengono utilizzate sia per scopi pubblicitari che per modificare i risultati delle nostre ricerche o le informazioni che ci vengono proposte. Senza accorgercene, quindi, ci troviamo a vivere la nostra presenza online in un mondo omologato ai nostri gusti, in cui tutti la pensano come noi, hanno i nostri interessi e le nostre abitudini. Dietro le quinte, le società di raccolta dati mappano le nostre informazioni personali, dalle preferenze politiche al paio di scarpe che abbiamo adocchiato online, per venderle agli inserzionisti. Ognuno si trova a vivere la propria vita in un mondo fatto a misura di marketing: quello che Eli Pariser chiama la "bolla dei filtri". In queste slide proverò ad illustrare i meccanismi del tracking online suggerendo qualche strategia di resistenza; per cercare di far "scoppiare la bolla" o, quantomeno, conviverci in maniera consapevole.

martedì 13 maggio 2014

Crowdfunding. Il sogno diventa realtà.

Il Crowdfounding è una nuova forma di finanziamento di progetti ed idee che nasce dalla grande potenzialità della rete di interconnettere gli individui.
Alla base c’è il concetto di comunità, è la comunità infatti che viene incontro all'individuo sostenendolo nella propria impresa o aiutandolo a realizzare il proprio sogno. Cosa è in maniera sintetica il Crowdfunding? Un individuo o un gruppo di individui, crede in un progetto e chiede alla comunità di condividerne la visione e di finanziarlo in parte o in maniera totale.
 

 La nascita dei primi esempi di Crowdfunding - oggi sistema di finanziamento globale - che afferisce a tutta le attività umane dalla politica all'arte, dal cinema al lifestyle sino alla pura solidarietà, sono legati a due fattori macro economici della società statunitense. La possibilità che il sistema tributario americano dà di scaricare al 100% le somme spese per attività filantropiche legate al sociale ed alla cultura, ed il modello di business legato alla produzione cinematografica che vede il contrasto tra majors e cinema indipendente. Nel 2007 alcuni cineasti chiedono alla comunità di divenire simbolicamente coproduttori di progetti audiovisivi, offrendo un piccolo contributo in denaro (pledge) o in professionalità.