Secondo Carr, il Web è senza dubbio una benedizione, poiché permette di avere accesso in pochi istanti ad una gigantesca mole di informazioni . Questa invenzione sta però avendo profondissimi effetti sul nostro modo di pensare, ridisegnando i nostri circuiti neurali. Egli afferma, con un'arguta metafora, di essersi trasformato da un <sommozzatore che si immerge in un mare di parole>> ad un << tizio su uno jet ski che sfreccia sulla superficie>>. È dunque questo il punto. Tutto ha a che fare con la questione della "profondità" del pensiero.
La nostra mente è diventata capace di muoversi con velocità nel flusso di informazioni che circola sul Web, saltando con abilità da un sito all'altro e scansionando con sorprendente rapidità un gran numero di fonti. Essa, guidata dal principio della massima efficienza, è in grado di ritrovare esattamente quello che cerca, muovendosi nello sconfinato archivio di dati on line.