gettyimages.it |
Il primo a parlare di “lavoro a distanza” fu Jack M.Nilles, scienziato americano, esperto di politica dei trasporti, che propose nel 1973 i termini di telecommuting e di telework: il primo inteso come la possibilità di "portare il lavoro ai lavoratori piuttosto che i lavoratori al lavoro", e il secondo come "ogni forma di sostituzione degli spostamenti di lavoro con le tecnologie dell'informazione”.
Così il telelavoro poteva rappresentare una soluzione economica, ecologica e a misura d'uomo al problema del pendolarismo (commuting), facendo decongestionare i grandi centri urbani e rendendoli più vivibili.
Il telelavoro è "lavoro a distanza facilitato dalle tecnologie di informazione e comunicazione", ma all'interno di questa definizione si trovano molte diverse pratiche lavorative.
Esso, inoltre, consente il coinvolgimento nel mondo del lavoro anche di categorie più svantaggiate (persone con handicap fisico per esempio), offrendogli l'opportunità di mettere al servizio della comunità le loro innumerevoli risorse.
Telelavoro da casa
Il lavoratore svolge la propria attività presso la propria abitazione, utilizzando strumenti e supporti tecnologici in grado di garantire un'elevata autonomia di lavoro e una valida comunicazione con i referenti dell'attività.
Per l'azienda, però, ne diventa difficoltosa la supervisione. Pertanto, essa deve affrontare il problema del rapporto tra l'autonomia del lavoratore e il suo allineamento con gli obiettivi aziendali. Il lavoratore, invece, risparmia il tempo speso per gli spostamenti casa-ufficio, ma perde le possibilità di interazione sociale diretta con i colleghi.
Telelavoro mobile
Impossibilità di definire un luogo fisso di lavoro ma, al contrario, tante sedi dove è possibile svolgere determinate attività. Il telelavoratore mobile lavora mediante una strumentazione informatica e telematica portatile (pc, fax-modem, smartphone) che gli consente di ricevere e trasmettere le informazioni alla sede aziendale in qualsiasi luogo si trovi.
Telelavoro office-to-office
Si fa parte di un team disseminato per il mondo che lavora utilizzando tecniche di groupware. E' una modalità che ha conosciuto negli anni una discreta espansione in Italia, sia per la disponibilità di soluzioni tecnologiche, sia perché ampiamente adottata da Telecom Italia dal 1995. Tecnici, esperti o studiosi lavorano in posti dislocati sul territorio, ma grazie alle moderne tecnologie riescono a collaborare e a costituire un gruppo di lavoro.
Il telelavoro, quindi, sembrava potesse essere il rimedio a molti mali: riduceva i costi, allontanava i colleghi non simpatici, dava elasticità nell'organizzazione lavorativa personale. A quanto pare, il risultato non è stato così produttivo.
La poltrona di casa era diventata troppo comoda, e i "boss aziendali", si sono preoccupati per l'eccessiva distanza dai loro dipendenti, i quali non sentivano più la pressione lavorativa del capo. Ma non è solo una questione legata al controllo del lavoratore. Anzi, più avanza l'atomizzazione del lavoro, più il lavoro stesso ha bisogno di essere integrato in una rete sociale. Varcare la soglia di un ufficio può dare accesso al cosiddetto networking, ormai pilastro delle relazioni lavorative: in ufficio, anche una semplice pausa caffé può risultare fondamentale per stringere nuove relazioni professionali o anche per farsi venire nuove idee.
CoWorking
Attualmente, è una particolare modalità di lavoro fondata sulla condivisione di un ambiente in cui si genera uno scambio di competenze. In pratica, chiunque abbia uno spazio professionale già attivo ed organizzato, ed è interessato a entrare in contatto con altri professionisti su base continuativa, può realizzare un piccolo guadagno affittando postazioni di lavoro. In realtà, questa è solo una delle tante opportunità che nascono dal coworking: si abbattono sensibilmente i costi e le spese di un ufficio e si hanno a disposizione una serie di servizi per le proprie esigenze.
Questa pratica lavorativa offre una soluzione anche al problema dell'isolamento dei freelance che, in questo modo, hanno la possibilità di fuggire dalle svariate distrazioni domestiche. Dal 2012 Londra è tra le città europee più sensibili all'idea di lavoro collaborativo. La città è leader del mercato coworking, per il gran numero e per la varietà di spazi atti a soddisfare le diverse esigenze tra le start-up, gli imprenditori e i liberi professionisti.Con la nascita del web 2.0 molte cose sono cambiate e si sono evolute. In realtà, molti lavori sono rimasti legati comunque ai modus lavorativi tradizionali (traduttori e interpreti, agenti di vendita prodotti tramite cataloghi ecc), e molti altri sono invece figli di questa fase del web: blogger, social media manager, web writer.
Alcuni tipi di Telelavoro tradizionale:
Traduttori e interpreti
Chi conosce molto bene una o più lingue straniere può svolgere lavori di traduzione per aziende che ne fanno richiesta, direttamente da casa. L’attività viene svolta su commissione, e può essere prestata a tempo pieno o parziale. Spesso per quest’attività le aziende fanno ricorso a forme di telelavoro.
Promozione e vendita di prodotti
Vendere prodotti di vario genere (prodotti per la cura della persona, della casa, profumi ecc.), spesso tramite catalogo, per conto di aziende di produzione e distribuzione. Il guadagno è legato alla provvigione ed è funzionale al volume di vendita. Esempi di aziende che offrono opportunità simili di lavoro sono Avon e Yves Rocher.
Telelavoro 2.0:
Web writer, web editor, blogger, social media manager
Si tratta di professioni legate al web. Questo lavoro consiste nell’elaborazione di testi e contenuti dedicati a siti web, a blog personali o aziendali. E’ necessario scrivere in modo chiaro, corretto e scorrevole, e spesso bisogna avere conoscenze legate ad alcune tematiche specifiche trattate dal sito in questione.
gettyimages.it |
Web surfer
Il lavoro consiste nel raccogliere dati, cercare informazioni o dare recensioni per conto di società che di solito effettuano ricerche di marketing. Spesso sono i più noti motori di ricerca o portali web che usufruiscono di queste figure professionali per effettuare analisi di vario genere. Per svolgere questa attività basta essere un ottimo navigatore e conoscere il funzionamento dei database per poter raccogliere informazioni.
Analizzando il corpus dei libri contenuti in Google Books con NGram, si osserva come la ricorrenza delle parole "telelavoro" in quelli italiani e "telecommuting" in quelli in inglese abbia avuto un inizio di declino già alla fine del secolo scorso, quando lo sviluppo della rete faceva intravedere rivoluzioni della produzione e dell'organizzazione del lavoro di ben più radicale portata.
Nessun commento:
Posta un commento