lunedì 19 maggio 2014

Catturare l'attenzione: un approccio economico

L'economia dell’attenzione è un approccio alla gestione delle informazioni, tratta l'attenzione umana come una merce rara e applica le teorie economiche per risolvere i problemi connessi alla gestione delle informazioni.

In questa prospettiva Thomas H. Davenport e J.C. Beck definiscono il concetto di attenzione come l’impegno mentale di mettere a fuoco un particolare elemento dell’informazione. Siamo consapevoli di molti elementi dell’informazione ma ci concentriamo su un elemento in particolare per poi decidere se e come agire.

Da quando i contenuti sono aumentati e divenuti sempre disponibili, l’attenzione è diventata il fattore limitante del consumo di informazioni. L'economia dell’attenzione applica intuizioni provenienti da altre aree della teoria economica per permettere a consumatori, produttori e intermediari gestire meglio il flusso di informazioni alla luce della scarsità di attenzione del consumatore.


Alcuni software prendono in considerazione, più o meno esplicitamente, l’economia dell'attenzione nella progettazione delle interfacce utente, basandosi sulla consapevolezza che se l’utente perde troppo tempo per trovare qualcosa, lo cercherà attraverso un'altra applicazione. Pertanto si creano filtri per assicurarsi che il primo impatto sia rilevante e di sicuro interesse.

Non è un segreto che viviamo in un'epoca di sovraccarico di informazioni. L'esplosione di nuovi tipi di informazione on-line è un'arma a doppio taglio. Godiamo e anneghiamo nelle notizie, blog, podcast, foto, video e pagine di MySpace. E il problema può solo peggiorare, come dice Alex Iskold.

Già nel 1971, Herbert Simon, premio Nobel per l’economia, scriveva che il rapido aumento di informazione causa scarsità di attenzione.


Luca De Biase scrive che l’informazione consuma attenzione. Quindi l’abbondanza di informazione genera una povertà di attenzione e induce il bisogno di allocare quell’attenzione efficientemente tra le molte fonti di informazione che la possono consumare. 

In un contesto di information overload si assiste a una diminuzione dell'attenzione, che mette in crisi le strategie di comunicazione mediatiche e costringe a nuovi ed urgenti cambiamenti.

Il giornalista e saggista statunitense Chris Anderson prevede che:

il denaro smetterà di essere il segnale principale nel mercato e al suo posto sorgeranno due fattori monetari: l’economia dell’attenzione e l’economia della reputazione. 

L'analisi dell’eyetracking, lo studio dello sguardo del lettore

Lo sguardo ha un ruolo centrale nella comunicazione interpersonale e fornisce indicazioni utili per misurare la risposta degli interlocutori alle sollecitazioni multisensoriali della comunicazione.

In numerose esperienze scientifiche ed artistiche lo sguardo accorcia le distanze tra oggetto della conoscenza e soggetto, tema dell'articolo: "quando è l'oggetto a guardare e non l'uomo".

Analizzare e tracciare i movimenti degli occhi durante la lettura è ritenuta una fonte attendibile di informazioni importanti, tanto per capire come distribuire graficamente i contenuti all’interno di una pagina, tanto per scrivere quei contenuti, specialmente se quella pagina è una pagina digitale:

ogni due anni il Poynter effettua sulle abitudini di lettura degli utenti di siti web di giornali e magazine, il cosiddetto Eyetracking, fonte di molte utili indicazioni per chi scrive sul web. 
I ricercatori del Poynter  prendono un campione di circa 40 persone, le mettono per alcune ore a navigare su siti di giornali e ne seguono passo passo i movimenti degli occhi, per capire dove vanno, cosa leggono prima, cosa dopo, cosa li attira, cosa non leggono affatto. (L. Carrada)

Jacob Nielsen propone un modello millefoglie sulla base delle sue ricerche di tracciamento dello sguardo (eyetracking), e propone una struttura composta da titoli, occhielli e titoletti interni. Luisa Carrada sottolinea che al di là di strutture, moduli e caratteristiche visive i modi per tenere il lettore con sé sono tanti, evidenziando come mantenere l'attenzione del lettore sia una priorità assoluta!


La leggibilità di un testo, indice di Gulpease e indice di Flesch 

L'Indice Gulpease è un indice di leggibilità di un testo tarato sulla lingua italiana. Rispetto ad altri ha il vantaggio di utilizzare la lunghezza delle parole in lettere anziché in sillabe, semplificandone il calcolo automatico.
Definito nel 1988 nell'ambito delle ricerche del GULP (Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico) presso il Seminario di Scienze dell'Educazione dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza", si basa su rilevazioni raccolte tra il 1986 e il 1987 dalle cattedre di Filosofia del linguaggio e di Pedagogia dell'Istituto di Filosofia.
L'indice di Gulpease considera due variabili linguistiche: la lunghezza della parola e la lunghezza della frase rispetto al numero delle lettere.
La formula per il suo calcolo è la seguente:


I risultati sono compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. In generale risulta che testi con un indice
- inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha la licenza elementare
- inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha la licenza media
- inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un diploma superiore
Complementare all'indice Gulpease è la valutazione del vocabolario comune utilizzato nel testo, ovvero la 'notorietà' dei singoli termini utilizzati.

L'indice di leggibilità che ha avuto maggiore successo e diffusione è quello di Rudolf Flesch, messo a punto nel 1948 e noto come Indice di Flesch.
Esso considera due variabili linguistiche: la lunghezza della parola (numero di sillabe) e la lunghezza media della frase (numero delle sue sillabe diviso il numero delle parole). I risultati della formula oscillano su una scala di valori compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. Data la sua semplicità d'uso, l'indice può essere utilizzato per analizzare sia testi brevi che testi lunghi. In quest'ultimo caso è necessario operare su una campionatura del testo. Questo indice valido per la lingua inglese, è stato tarato sulla struttura morfologica e sillabica di questa lingua. Nel 1972 Roberto Vacca, che diffuse in Italia l'Indice di Flesch, adattò alla lingua italiana la formula, ritoccando le costanti. La formula dell'Indice di Flesch per la lingua italiana è la seguente:

Indice di Flesch = 206 - (0,6 × S) – P

dove: S = numero di sillabe sul totale delle parole e P = numero medio di parole per frase
Nella lingua italiana la semplicità d'uso dell'indice si riduce a causa del diverso sistema di sillabazione delle parole. Il problema del calcolo delle sillabe si complica soprattutto quando si passa al calcolo automatico. Esso può essere risolto ricorrendo a stime statistiche sul numero dei gruppi vocalici e consonantici, il cui limite è quello di non poter descrivere e riprodurre esattamente la sillabazione delle singole parole di un testo. Perciò, i ricercatori hanno pensato di aggirare questo problema costruendo indici che utilizzassero le lettere come unità di misura della lunghezza delle parole, e non le sillabe.



Non spostare gli occhi dal centro, un nuovo modo di leggere? Spritz

http://www.spritzinc.com/blog

Per capire Spritz, è necessario comprendere la presentazione visiva Rapid Serial (RSVP).
RSVP è una tecnica di lettura veloce oggi comunemente usata, sviluppata per esperimenti psicologici e per misurare le reazioni umane al contenuto che viene letto. 

Quando RSVP è stata creata, non c'erano contenuti digitali o comunque molte persone non avevano accesso ad essi. Internet non esisteva nemmeno.
Con RSVP tradizionale, le parole vengono visualizzate allineate a sinistra oppure al centro. La Figura 1 mostra un esempio di RSVP allineata al centro, con una linea tratteggiata sull'asse centrale. 

Quando leggi una parola, i tuoi occhi fissano naturalmente un certo punto di quella parola, che stimola il cervello visivamente a riconoscere la parola ed elaborare il suo significato. In Figura 1, il punto di fissazione preferito (carattere) è indicato in rosso. In questa figura il riconoscimento di posizione ottimale (ORP) è diverso per ogni parola. Ad esempio, l'ORP è solo nel mezzo di una parola di 3 lettere. Se la lunghezza di una parola aumenta, la percentuale che le ORP si spostino alla sinistra del centro aumentano. Più lunga è la parola, più tuoi occhi devono muoversi alla sinistra del centro per individuare l'ORP.


Questo è uno dei più grandi problemi della RSVP tradizionale. Ogni volta che si legge un testo non centrato rispetto all’ORP, gli occhi cercano l’ORP per elaborare la parola e comprenderne il significato. Il movimento degli occhi richiesto crea una "saccade", il movimento fisico degli occhi, quella frazione di secondo necessaria per trovare l'ORP adeguata per una parola. Ogni saccade determina una penalità in termini di tempo e di comprensione, soprattutto all'aumento della velocità di lettura.
Alcuni movimenti saccadici sono considerati dal cervello "normali" durante la lettura, ad esempio quando si sposta l'occhio da sinistra a destra per passare da una posizione ORP alla posizione ORP successiva durante la lettura di un libro. 

Altri saccadi non sono normali per il cervello durante la lettura, ad esempio quando si sposta lo sguardo da destra a sinistra per individuare un ORP. Questo movimento degli occhi è interpretato come cercare di leggere una riga di testo al contrario. Nella lettura normale, non ci sono saccadi da destra a sinistra, a meno che non si incontri una parola che il cervello non riconosca e si torni indietro per una seconda lettura; tali saccadi aumentano in base alla difficoltà del testo che viene letto. 

Determinata la lunghezza di tutte le parole in un paragrafo, si nota che, a seconda della lingua che si legge, c'è una bassa probabilità (meno del 15%) che due parole adiacenti siano della stessa lunghezza e che non richiedano una saccade qualora siano mostrate una alla volta. Questo significa che gli occhi si spostano regolarmente secondo un RSVP tradizionale. In realtà, si muovono quasi con ogni parola. In generale, le saccadi da sinistra a destra rallentano la lettura a causa dello spostamento dei bulbi oculari, mentre saccadi da destra a sinistra, sono fastidiose per molte persone, soprattutto in velocità. E’ una esperienza frustante come leggere testi che contengono parole che non si capiscono.

Oltre alle saccadi, un altro problema associato alla RSVP è la "visione foveale".
Quando si legge una frase esiste un'area di messa a fuoco che definisce il numero di lettere su cui gli occhi riescono a concentrarsi per la lettura. La "visione parafoveale " è la zona esterna alla visione foveale, quella che non può essere messa a fuoco. 

Ecco un esempio:

Fuoco foveale e parafoveale 

Durante la lettura, il cervello non elabora solo le parole all'interno della visione foveale, come le posizioni ORP, ma anticipa alcune indicazioni di ciò che sta arrivando dalla visione parafoveale.
Il cervello raccoglie informazioni sulla base delle anticipazioni dalla visione parafoveale, per determinare dove ci saranno le saccadi e per raggiungere l'ORP successiva in base alla lunghezza delle parole in arrivo. Con i metodi RSVP, Spritz inclusa, il cervello non può prendere spunti dalla zona parafoveale e comincia daccapo ad ogni parola nuova che incontra.
Pertanto, il posizionamento che non richiede movimento degli occhi è fondamentale durante la lettura veloce per facilitare il riconoscimento delle parole da parte del cervello. Dal momento che gli occhi non hanno bisogno di muoversi grazie a Spritz, il cervello non deve ricercare le informazioni aggiuntive dalla zona parafoveale. 

Cosa significa tutto questo? Che è davvero molto facile utilizzare Spritz. A differenza di altre tecniche di lettura, non c'è bisogno di ricondizionare il cervello per lavorare in modo più efficiente. Non dovendo muovere gli occhi per leggere si guadagna efficienza e si apprendono i contenuti velocemente. Gli occhi non si muoveranno in modo innaturale. Se hai provato l’RSVP in passato e l’hai odiato per tutte le ragioni di cui sopra, ti invitiamo a provare Spritz.



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