giovedì 19 giugno 2014

La nuova frontiera della produzione e vendita online. Il DIY dal movimento dei makers ai social commerce.


"Una nuova rivoluzione industriale è alle porte.[...]  la cultura digitale sta per trasformare il mondo degli atomi, degli oggetti fisici. [...] La conseguenza per il futuro: tante piccole fabbriche personali e un movimento inarrestabile di “artigiani digitali” che soppianterà la produzione di massa."
Chris Anderson, giornalista ed esperto di nuove tecnologie, ci descrive lo scenario di una nuova rivoluzione industriale che vede protagonisti i makers: chiunque abbia un interesse o una predisposizione particolare più diventarne il produttore e attraverso un procedimento di tipo bottom-up e collaborativo, dove chiunque può ambire a diventare imprenditore di successo.

Makers. Il ritorno dei produttori (2013) muove sull'idea che il web abbia reso democratici sia gli strumenti dell'invenzione, sia quelli della produzione dando vita a il Movimento dei Makers che stanno industrializzando lo spirito del DIY e lo rendono disponibile ad una pluralità di soggetti attraverso le nuove modalità di condivisione online, in questo modo i progetti sviluppati e condivisi online diventano ispirazione per altri e opportunità di collaborazione. I progetti condivisi diventano di gruppo  e possono dare origine a prodotti, movimenti e persino settori economici.
La trasformazione digitale nel modo di produrre beni materiali, oltre ad operare un processo di democratizzazione e amplificazione di una manifattura più efficiente, crea un movimento in cui manifattura personale e digitale si combinano tra loro dando vita ad una nuova era industriale, che Anderson definisce come la "Terza Rivoluzione Industriale". La manifattura di nuovi prodotti non è più dominio di pochi, ma opportunità per molti.

Sta cambiando l'idea di produzione e di fabbrica stessa: la produzione di beni si sta spostando al luogo fisico della fabbrica e dello studio di progettazione al desktop del computer, sebbene la trasformazione più grande non riguarda il modo in cui le cose vengono fatte, ma chi le può fare: chiunque abbia un'idea o un progetto da voler realizzare.
Con l'ascesa della produzione artigianale e con quella del movimento del DIY (do it yourself, meglio noto come fai-da-te) è sorta la domanda di articoli specialistici, ispirati dal desiderio e dai bisogni delle persone di essere in possesso di qualcosa di unico ed originale, creato su misura. Questi prodotti vengono realizzati da consumatori entusiasti trasformatisi in produttori e sono avvolti da un'aura di qualità che sottende ad una passione artigianale diversa dalla produzione seriale delle grandi industrie.

Chi ha un progetto da realizzare e/o vendere può scegliere due strade: quello di assumere la connotazione della piccola impresa locale artigianale o ambire a diventare una grande impresa.
Il grande imprenditore ha bisogno di disporre di un soddisfacente capitale iniziale per avviare la sua attività e realizzare il progetto che è alla base di questa e quando non ne possiede può rivolgersi alle community di piccoli finanziatori o venture capitalist. Predisposte a questo sostegno sono nate le attività di crowdfunding e crowdsourcing come Kickstarter, la più grande e utilizzata piattaforma per la raccolta di fondi a sostegno di progetti creativi, dove solo nel 2011 circa 12.000 progetti di successo hanno reperito circa 100 milioni di dollari.
Questa piattaforma assume la connotazione di community: i finanziatori di un progetto scommettono su persone che insieme collaborano per costruire qualcosa aggiornando sui progressi del progetto e rispondendo ai suggerimenti nei commenti e nei forum di discussione durante la genesi del prodotto. Tutto ciò incoraggia un senso di partecipazione e attiva il passaparola tra gli investitori, aiutando il progetto ad espandersi.
Il crowdfunding è il venture capital per il Movimento dei Makers, crea un nuovo movimento di investitori e supporta quello di nuovi produttori.
L'altra strada che può essere utilizzata per la vendita dei propri prodotti sono i marketplace o piattaforme di e-commerce come Etsy e DaWanda.
L' e-commerce comprende un insieme di transazioni e procedure rivolto ad un nuovo modo di fare business. Possiamo pensare all'e-commerce come a una forma di comunicazione attraverso la rete, uno strumento di marketing per ottenere una maggiore reattività. In questo casa internet rappresenta un mezzo per diffondere informazioni e dialogare con i propri interlocutori: gli agenti, le sedi distribuite sul territorio, il mercato esistente o potenziale, la catena di vendita ed i fornitori.
Per poter delineare una soluzione concreta di e-commerce e migliorare l'efficacia e l'efficienza di un'impresa attraverso la rete, è opportuno utilizzare la rete come vero e proprio canale di vendita, all'interno del quale sia possibile individuare i prodotti di interesse, effettuare la transazione economica e inviare i prodotti a domicilio.
Secondo le stime apportate dal rapporto e-commerce in Italia 2014 di Casaleggio Associati, a livello mondiale l'e-commerce nel 2014 raggiungerà i 1.500 miliardi di dollari, crescendo del 20% sullo scorso anno. Il mobile è il fattore chiave nella crescita dell'e-commerce. La maggiore disponibiità di accesso ad internet e la forte diffusione dei dispositivi mobile come gli smartphone e tablet ha permesso di consolidare l’abitudine all’acquisto on line da parte degli on line shopper già attivi, che hanno aumentato la quota di spesa on line sul totale dei consumi, e di allargare la base di utenti che effettuano acquisti on line.

I produttori o makers che vogliono lanciarsi nella piccola impresa possono affidarsi ad Etsy, un marketplace nato nel 2005, dove persone di tutto il mondo si riuniscono per comprare e vendere articoli unici.  Su Etsy la regola è che tutto deve essere in qualche modo fatto a mano, facendo leva sulla ricerca dell'individualità e dell'autenticità.
Il marketplace continua a restare un luogo privilegiato per gli artigiani, ma vuole diventare un punto di riferimento anche per gli imprenditori che ricorrono alle produzioni in stile makers con l’obiettivo di far crescere la loro impresa.

A differenza di Kickstarter, Etsy non cerca di aiutare i makers a finanziare o a realizzare i loro prodotti: è soltanto una vetrina per venderli, con una forte componente sociale che deriva dall’attenzione ai prodotti di artigianato e alle comunità di appassionati che se ne occupano.
Negli ultimi anni, infatti, stiamo assistendo alla evoluzione dell’e-commerce in social commerce grazie alla maggiore interattività e partecipazione dei clienti tramite blog e social network.
Il social commerce capovolge il paradigma secondo il quale sono le aziende a proporre i propri prodotti ai clienti, lasciando che siano gli utenti a fare proposte.

Risulta interessante l'analisi di uno dei più conosciuti e utilizzati e-commerce, DaWanda, il marketplace leader in Europa, dove s’incontrano produttori e acquirenti amanti del valore dell’artigianato e dell'handmade, fondato da Claudia Helming e Michael Pütz nel 2006 a Berlino.
L’idea nasce dal tentativo di fondare una piattaforma interamente dedicata ai creativi e agli amanti dei prodotti fatti a mano, così che i venditori di oggetti unici e gli acquirenti amanti dell’artigianato potessero facilmente incontrarsi su questa piattaforma web. Un anno dopo DaWanda è online.
DaWanda è una piattaforma e-commerce fortemente incentrata sull’aspetto social.  I buyer possono contattare direttamente i designer  chiedendo informazioni utili riguardo ai loro prodotti. Viene offerta anche la possibilità per gli acquirenti di entrare in contatto con altri compratori per scambiarsi informazioni e pareri riguardo agli oggetti, raccomandando o meno questo o quel designer.
Inoltre la piattaforma è dotata di una serie di strumenti di comunicazione volti ad assicurare costante reperibilità per i membri della comunità. In aggiunta, è presente anche un sistema di valutazione che permette a venditori e compratori di valutare una vendita, attraverso una recensione o dando il numero desiderato di stelle, che compariranno in evidenza sull’annuncio inserito. La possibilità d’interazione diretta tra acquirente e venditore permette inoltre all’utente interessato di comprendere pienamente la merce e instaurare un rapporto di fiducia con il designer che offre consigli utili ai venditori su come migliorare il proprio business per raggiungere un maggior successo.

Tutto questo è quello che sta accadendo grazie alle nuove tecnologie digitali, negli ultimi venti anni di innovazione, sul web e grazie al web. Ma Chris Anderson nella stesura di Makers si proietta immediatamente avanti di dieci per informarci che quanto sta accadendo nella rete verrà applicato nel mondo reale.
Questo fenomeno culturale, ossia l'interesse per i nuovi strumenti di prototipizzazione digitale che ha esteso l’impatto del fenomeno digitale al mondo fisico,  ora si sta sovvertendo in un mutamento economico dove ill Movimento dei Makers sta iniziando a cambiare l’industria.

Nessun commento:

Posta un commento