giovedì 1 giugno 2017

Il caso “He Will Not Divide Us”: il furto della bandiera anti-Trump e il concetto moderno di privacy

“Siamo tutti rintracciabili”, “con Internet nulla è più segreto”, “la privacy non esiste più”: queste sono solo alcune delle frasi ricorrenti all’interno della nostra società iperconnessa che implicherebbero una fragilità crescente negli ambiti della privacy e della segretezza, ma quanta verità di fondo c’è effettivamente in esse?
Un evento recente ha in qualche modo supportato queste ipotesi: la community di 4Chan è riuscita a scovare in poco tempo un oggetto reso appositamente impossibile da trovare utilizzando solo una serie di servizi online gratuiti, un social network e una buona dose di lavoro di squadra.


4Chan è una imageboard creata nel 2003 che ha come caratteristica principale quella di permettere agli utenti di interagire nell’anonimato. Questa caratteristica, tra l’altro, ha favorito la nascita del famoso movimento Anonymous (nato e cresciuto proprio su 4Chan).
La differenza sostanziale tra Anonymous e la community di 4Chan, però, è che mentre la prima è un’organizzazione che punta a “combattere ingiustizie e poteri forti”, la seconda è una community che negli anni si è distinta soprattutto per la sua capacità di sfruttare l’anonimato per scopi meno nobili come scherzi e sabotaggi. L’ultimo in ordine di tempo ha destato scalpore per la sua capacità di aver portato molti a riflettere sulla natura attuale di concetti come quelli di privacy, sicurezza, rintracciabilità e segretezza.

Tutto è iniziato il 20 gennaio 2017 con l’inaugurazione di un progetto artistico anti-Trump ad opera dell’attore Shia LaBeouf con l’aiuto degli artisti Luke Turner e Nastja Rönkkö.
L’opera, esposta inizialmente al Museum of Moving Image di New York e destinata a rimanere per tutta la durata della presidenza di Donald Trump, consisteva nella scritta “He Will Not Divide Us” incisa su un muro con una webcam posta al di sotto di essa per poter filmare e trasmettere in tempo reale il pubblico nell’atto di ripetere la frase.
Il popolo di 4Chan (in particolare quello corrispondente al movimento Alt-right americano che solitamente scrive all’interno della sezione /pol/ - politcally incorrect), nel giro di pochi giorni è riuscito a mettere a soqquadro l’opera attraverso una serie di sabotaggi dal vivo.
La vicenda ha comportato la ricollocazione dell’opera in vari luoghi, ma i continui casi di sabotaggio hanno costretto Shia LaBeouf a ridimensionare la sua idea iniziale.
Così l'8 marzo 2017 l’opera è stata tramutata in una bandiera con su la scritta “He Will Not Divide Us” e posta in un “luogo segreto” osservabile solo tramite livestream.

Nonostante l’opera fosse ormai una semplice bandiera con il cielo come sfondo, potenzialmente collocata in qualsiasi posto all’aperto, i ragazzi di 4Chan non si sono lasciati scoraggiare e hanno voluto ugualmente organizzarne un furto.
La ricerca è partita dagli indizi più evidenti: trattandosi di una livestream, per i sabotatori è stato immediatamente facile individuare in quale time zone si trovasse la bandiera, in questo caso si trattava della east coast americana.
Anche la ricerca sui social network ha portato subito a buoni risultati: gli utenti di 4Chan sono riusciti infatti a scovare il tweet di una ragazza che aveva scattato un selfie con Shia Labeouf all’interno del suo ristorante a Greenville (Tennessee) e subito alcuni di loro si sono messi in contatto con lei per estrapolare ulteriori informazioni.
A supporto dell’idea che la bandiera si trovasse in quella zona c’era un articolo recente del sito di gossip TMZ.com, che parlava dell’avvistamento di Shia LaBeouf proprio a Greenville. Nonostante l'area complessiva fosse ormai chiara, era ancora troppo difficile comprendere quale fosse il punto esatto in cui si trovava la bandiera.
Osservando il video però c’era un altro dettaglio che non era sfuggito agli occhi degli utenti di 4Chan: nel corso della livestream alcuni aerei avevano fatto la loro comparsa sullo sfondo e le loro traiettorie formavano un triangolo attorno alla bandiera.
A quel punto è entrato quindi in gioco FlightAware, un sito che permette di monitorare il traffico aereo in tempo reale e che i sabotatori hanno utilizzato per riconoscere le rotte che avevano visto nella livestream. Inoltre, parallelamente, gli utenti hanno studiato anche la direzione in cui sventolava la bandiera e in questo caso è stato utilizzato il sito Earth, che permette di osservare la velocità e le direzioni del vento in tutto il mondo in tempo reale.
Una volta che l’utilizzo combinato di tutti questi siti aveva permesso di restringere sempre di più l’area in cui cercare la bandiera, un utente si è recato nella zona a bordo di una jeep suonando costantemente il clacson, rimanendo nel frattempo in contatto con gli utenti di 4Chan affinché gli comunicassero quando nella livestream il suono del clacson diventava più distinto per individuare definitivamente il “luogo segreto”.
Tramite questo stratagemma è stato possibile trovare la posizione precisa della bandiera che, la notte stessa, è stata rubata davanti agli occhi di chiunque stesse seguendo la livestream.
Il tempo complessivo del sabotaggio è stato di un solo giorno.



L’evento, già soprannominato “the biggest game of capture the flag ever”, oltre a portare gli organizzatori del progetto a rivalutare la loro idea, ha destato anche molto scalpore in rete. La vicenda, infatti, porta effettivamente a riflettere sulla natura del concetto di segretezza nella moderna era tecnologica e alla quantità di “tracce” e informazioni che ogni giorno lasciamo in rete senza neanche accorgercene e che potrebbero effettivamente rendere molte cose (comprese quelle più nascoste) rintracciabili in molto meno tempo di quanto non pensiamo.
Un evento del genere sicuramente porterà molti a pensarci due volte prima di pubblicare una propria foto in rete pensando di essere al sicuro solo perché si è evitata la domanda di Facebook: “Dov'è stata scattata questa foto?”.


Fonti:

William Hicks, "He will not divide us" livestream placed in middle of nowhere, but 4Chan still found a way to troll it", Heatstreet,
https://heatst.com/tech/he-will-not-divide-us-livestream-placed-in-middle-of-nowhere-but-4chan-still-found-way-to-troll-it/

Mack Lamoureux, “How 4Chan's worst trolls pulled off the heist of the century”, VICE,

https://www.vice.com/en_us/article/4chan-does-first-good-thing-pulls-off-the-heist-of-the-century1

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