Lawrence (Larry) Lessig è un giurista statunitense, professore alla Harvard Law School, fondatore e amministratore delegato di Creative Commons. Uno dei temi più affrontati all'interno dei suoi contributi è senza dubbio il rapporto che sussiste tra creatività, tecnologie digitali e legge.
Navigando su youtube ho trovato questo video, un intervento alla TED Conference, in cui Lessig spiega le caratteristiche di quella che lui chiama Read Write Culture. Ho pensato così di riportare il contenuto della parte centrale del suo discorso.
Una cultura Read Write si definisce tale quando le persone partecipano nel processo di creazione e di ri- creazione della stessa. Una cultura Read Only esiste quando la creatività è passiva e il consumatore non è creatore allo stesso tempo.
Secondo Lessig uno degli aspetti sicuramente più significativi di ciò che Internet sta facendo, è quello di rilanciare la cultura Read Write. Le tecnologie digitali e l'UGC celebrano la cultura degli amatori, ovvero persone che producono per passione e non per soldi.
Non si può parlare di pirateria quando si prende il contenuto di altri e lo si rielabora in forma creativa, dicendo cose in modo diverso. Ciò che conta non è la tecnica, piuttosto il fatto che questa tecnica sia stata democraticizzata. Questi strumenti di creatività sono quindi diventati strumenti di espressione.
La legge sembra invece andare in direzione opposta. Il copyright non incoraggia un tipo di cultura come quella definita Read Write.
Lessig propone allora due soluzioni: 1) che gli artisti, i produttori di contenuti scelgano di rendere i propri lavori più disponibili (per esempio l'accesso al loro lavoro può essere gratuito per usi non commerciali, a pagamento per usi commerciali); 2) che il mondo del business possa farsi portavoce di questo cambiamento e renderlo possibile.
Navigando su youtube ho trovato questo video, un intervento alla TED Conference, in cui Lessig spiega le caratteristiche di quella che lui chiama Read Write Culture. Ho pensato così di riportare il contenuto della parte centrale del suo discorso.
Una cultura Read Write si definisce tale quando le persone partecipano nel processo di creazione e di ri- creazione della stessa. Una cultura Read Only esiste quando la creatività è passiva e il consumatore non è creatore allo stesso tempo.
Secondo Lessig uno degli aspetti sicuramente più significativi di ciò che Internet sta facendo, è quello di rilanciare la cultura Read Write. Le tecnologie digitali e l'UGC celebrano la cultura degli amatori, ovvero persone che producono per passione e non per soldi.
Non si può parlare di pirateria quando si prende il contenuto di altri e lo si rielabora in forma creativa, dicendo cose in modo diverso. Ciò che conta non è la tecnica, piuttosto il fatto che questa tecnica sia stata democraticizzata. Questi strumenti di creatività sono quindi diventati strumenti di espressione.
La legge sembra invece andare in direzione opposta. Il copyright non incoraggia un tipo di cultura come quella definita Read Write.
Lessig propone allora due soluzioni: 1) che gli artisti, i produttori di contenuti scelgano di rendere i propri lavori più disponibili (per esempio l'accesso al loro lavoro può essere gratuito per usi non commerciali, a pagamento per usi commerciali); 2) che il mondo del business possa farsi portavoce di questo cambiamento e renderlo possibile.
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