mercoledì 27 maggio 2015

Scoprendo il tempo nell'era digitale - Pressed For Time cap.7

di Raffaella Lopez

Il concetto di tempo è sempre stato un argomento presente, all'interno dei diversi studi. La Wajcman ci vuol far riflettere, come la pressione culturale del tempo viene recepita dagli individui nell'età digitale.

Judy Wajcman insegna sociologia alla London School of Economics and Political Science. Nel suo
 recente saggio Pressed for Time. The Acceleration of Life in Digital Capitalism, uscito nel 2015 e non ancora tradotto in italiano, interviene nel dibattito accademico sui cambiamenti della vita sociale, correlati all’avvento delle nuove tecnologie (ICT); in particolare, in merito alla percezione del tempo nel mondo contemporaneo.

Il settimo capitolo, che qui riassumiamo e commentiamo, inizia con un pensiero di Barbara Adam, dell’università di Cardiff: abbiamo bisogno di dis-alienare il tempo e legarlo ai nostri bisogni.


Prosegue citando l’economista John Maynard Keynes, il quale affermava che entro l’inizio del XXI secolo, noi occidentali dovremmo lavorare solo tre ore al giorno per soddisfare tutte le nostre esigenze, anticipando che la crescita costante della produttività deriva dal progresso tecnico. L'abbondanza di tempo sperata da Keynes grazie alla maggiore automazione tecnologica, in realtà non si è mai verificata.

La persistenza della memoria-Salvador Dalì
Invece di abitare in un mondo in cui il tempo è abbondante,
la vita quotidiana sembra essere più frettolosa. La Wajcman afferma: “viviamo in una società in cui l’accelerazione tecnologica, non produce più tempo libero ma, in realtà, un ritmo di vita sempre più veloce”.

Esamina come le TIC (tecnologie dell’informazione e della cultura) si insediano nel tempo privato e familiare, rendendo possibile nuove forme di intimità, quindi di coordinamento dell’interazione umana, a differenza di alcuni studiosi, come la Turkle, i quali dichiarano che la tecnologia sia un elemento capace di isolare gli individui, non permettendo il processo di socializzazione.

La proliferazione delle TIC hyperefficient, deve aiutarci a prendere il controllo del tempo, invece alle volte, sembra che ci controlli. L’autrice, riporta l’esempio del mito di Frankenstein, romanzo scritto nel 1818 da Mary Shelley, nel quale si può notare, la ribellione della creazione artificiale nei confronti del suo creatore.

Con l’avvento della tecnologia, sembra che il tempo passi più velocemente, rispetto al passato, ma la pressione dello stesso non è semplicemente una funzione della velocità della macchina. 

Nel capitolo, è riportato l'esempio di un giovane collega dell’autrice, il quale aveva scaricato un’applicazione (app) per smartphone di gestione del tempo, per monitorare esattamente ciò che faceva, ogni minuto del giorno, al fine di utilizzarlo in modo efficiente e proficuo.

La Wajcman cita Juliet Schor, che insegna sociologia al Boston College e che sta attualmente lavorando sui temi della sostenibilità ambientale e la loro relazione con gli stili di vita degli americani. Afferma una nuova ripartizione del tempo Plenitude: The New Economics of True Wealth, suggerendo un radicale cambiamento dei modi di vivere di determinati individui; difatti segnala che milioni di americani hanno perso il controllo del ritmo della loro vita quotidiana: “lavorano troppo, mangiano troppo in fretta, socializzano troppo poco, stanno troppe ore bloccati nel traffico ecc.”. Bisogna rivalutare il loro benessere.

Uno dei motivi del perché il tempo sembra scarseggiare, è che nel mercato, sono presenti una grandissima quantità di prodotti ed è impossibile consumar tutti i servizi offerti, ma non solo, anche perché i desideri umani sono insaziabili (cultura consumistica). Esiste lo shopping online, dove tramite un commercio elettronico, il cliente potrà ordinare comodamente da casa, la spedizione arriverà in giornata all'indirizzo riportato dal compratore ed il risparmio di tempo, sarà maggiore. Oltre agli acquisti in rete, affinché le persone possano aver più tempo ed utilizzarlo nel modo migliore che preferiscono, hanno inventato il self service e si può notare come nell'ultimo periodo, il numero delle casse automatiche, ad esempio, sono aumentate nei supermercati, nelle banche, nelle pompe di benzina ed in altri luoghi. Sia lo shopping online che il self service permettono e promettono un risparmio di tempo.

La nuova temporalità viene descritta con i seguenti aggettivi: istantanea, immediata e atemporale. Negli ultimi decenni, sono nate delle iniziative dette slow-vita (vivere con lentezza). I sostenitori sono certi che bisogna mangiare cibi sani, di stagione e di evitare di fare due cose contemporaneamente, quindi l’abolizione del multitasking; anche nel campo della scienza, hanno chiesto agli scienziati di procedere con meno fretta, prendendo più tempo per leggere e per pensare. Queste iniziative propongono lentezza e decelerazione, come risposta alla società accelerata.

Secondo l’autrice, le donne risentono di più la pressione del tempo, rispetto agli uomini poiché dedicano il loro tempo libero alla cura dei bambini o al lavoro domestico. La Wajcman, è una donna femminista, cita la sociologa, scrittrice e saggista statunitense, Charlotte Perkins Gilman che divenne un modello per le generazioni future di femministe.

Il futuro sarà tecnologico, popolato da robot domestici e agenti software autonomi. Facendo affidamento alla tecnologia, saremo in grado di usare il nostro tempo in modo più efficace ogni giorno.

L’autrice, in questo capitolo, vuole ricordare al lettore i diversi modi in cui la tecnologia configura il tempo. Non ci paragona a degli ostaggi nei confronti dei dispositivi tecnologici e non tutti avvertiamo la pressione del tempo in modo uniforme. Le innovazioni tecnologiche, progettate per essere efficienti, promettono e permettono di fare risparmiare tempo ed energia.

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