La prepotenza e la rapidità con la quale i media digitali, e Internet nello specifico, si sono innestati nella nostra società, porta a un'inevitabile riflessione sulle nuove generazioni, quelle i cui membri sono definiti nativi digitali.
Come si può facilmente immaginare, non tutti i giovani sono nativi digitali: questi ultimi condividono una cultura comune che non è definita necessariamente dall'età, ma da certe caratteristiche ed esperienze in parte specificate dal fatto di esser cresciuti immersi nella tecnologia digitale. E' su questo argomento che hanno condotto i loro studi Urs Gasser e John Palfrey (il primo executive director della sezione Internet and Society del Berkman Center, il secondo co- direttore nello stesso centro di ricerca) in un libro del 2008 dal titolo "Born Digital: Understanding the First Generation of Digital Natives".
Le caratteristiche tratteggiate dagli autori in merito al nativo digitale possono però essere riscontrate anche in altre "categorie". E' bene quindi chiarire quali sono queste categorie individuate e quali i tratti fondamentali.
1) Born Digital, Live Digital (quelli che nascono nel periodo tecnologizzato e che vivono le tecnologie) sono detti Nativi Digitali
2) Born Digital, Not Live Digital (quelli che nascono nel periodo tecnologizzato ma che non vivono le tecnologie
3)Not Born Digital, Live Digital (le generazioni che non sono nate nel periodo digitale ma che fanno uso della tecnologia digitale)
4) Not born Digital, Not live Digital, che stanno cercando un loro percorso nel mondo digitale sono definiti Digital Immigrants
5)Not born digital e che non hanno nulla a che fare col mondo digitale per ragioni di scelta, sociali, economiche etc.
Il termine Nativo Digitale non definisce quindi una generazione quanto un modo di far esperienza, in questo caso con le nuove tecnologie. Ci si riferisce infatti a chi capisce che il mondo è costituito da reti, che le culture si estendono oltre delle semplici coordinate geografiche e che le tecnologie digitali aiutano a far fiorire le culture in tanti modi diversi. L'aspetto peculiare dei nativi digitali è che la loro priorità non è essere semplicemente online, quanto usare la tecnologia come un artefatto che permette loro di diffondere cultura. E' quindi un nuovo modo di pensare e vivere la cultura che, in un'ottica di gestione autonoma delle informazioni e dialogo con le istituzioni può veramente dar vita a nuove forme democratiche.
Girovagando sul sito del Berkman Center ho scoperto un'intera sezione dedicata ai Born Digitals che, tra le altre cose, raccoglie dei video realizzati dai summer interns, ovvero giovani studenti alle prime armi con il mondo della ricerca e del lavoro, proprio sul tema Born Digital. Vi invito a guardarli perché trovo interessante scoprire il modo in cui queste nuovissime generazioni utilizzano i lunguaggi delle nuove tecnologie per parlare dei più disparati argomenti (attivismo, overload informativo, qualità, sicurezza, identità) attraverso il "filo rosso" del digitale.
Come si può facilmente immaginare, non tutti i giovani sono nativi digitali: questi ultimi condividono una cultura comune che non è definita necessariamente dall'età, ma da certe caratteristiche ed esperienze in parte specificate dal fatto di esser cresciuti immersi nella tecnologia digitale. E' su questo argomento che hanno condotto i loro studi Urs Gasser e John Palfrey (il primo executive director della sezione Internet and Society del Berkman Center, il secondo co- direttore nello stesso centro di ricerca) in un libro del 2008 dal titolo "Born Digital: Understanding the First Generation of Digital Natives".
Le caratteristiche tratteggiate dagli autori in merito al nativo digitale possono però essere riscontrate anche in altre "categorie". E' bene quindi chiarire quali sono queste categorie individuate e quali i tratti fondamentali.
1) Born Digital, Live Digital (quelli che nascono nel periodo tecnologizzato e che vivono le tecnologie) sono detti Nativi Digitali
2) Born Digital, Not Live Digital (quelli che nascono nel periodo tecnologizzato ma che non vivono le tecnologie
3)Not Born Digital, Live Digital (le generazioni che non sono nate nel periodo digitale ma che fanno uso della tecnologia digitale)
4) Not born Digital, Not live Digital, che stanno cercando un loro percorso nel mondo digitale sono definiti Digital Immigrants
5)Not born digital e che non hanno nulla a che fare col mondo digitale per ragioni di scelta, sociali, economiche etc.
Il termine Nativo Digitale non definisce quindi una generazione quanto un modo di far esperienza, in questo caso con le nuove tecnologie. Ci si riferisce infatti a chi capisce che il mondo è costituito da reti, che le culture si estendono oltre delle semplici coordinate geografiche e che le tecnologie digitali aiutano a far fiorire le culture in tanti modi diversi. L'aspetto peculiare dei nativi digitali è che la loro priorità non è essere semplicemente online, quanto usare la tecnologia come un artefatto che permette loro di diffondere cultura. E' quindi un nuovo modo di pensare e vivere la cultura che, in un'ottica di gestione autonoma delle informazioni e dialogo con le istituzioni può veramente dar vita a nuove forme democratiche.
Girovagando sul sito del Berkman Center ho scoperto un'intera sezione dedicata ai Born Digitals che, tra le altre cose, raccoglie dei video realizzati dai summer interns, ovvero giovani studenti alle prime armi con il mondo della ricerca e del lavoro, proprio sul tema Born Digital. Vi invito a guardarli perché trovo interessante scoprire il modo in cui queste nuovissime generazioni utilizzano i lunguaggi delle nuove tecnologie per parlare dei più disparati argomenti (attivismo, overload informativo, qualità, sicurezza, identità) attraverso il "filo rosso" del digitale.
Nessun commento:
Posta un commento